Se in precedenza Apple commissionava la produzione dei suoi chip per iPhone a TSMC e Samsung, già da diversi anni invece il primo ha ottenuto tutte le commesse di Apple.

Pare però che nel frattempo, complici i chip per i Mac, queste commesse continuino ad aumentare.

Seconod le indiscrezioni dell’Economic Daily News, giornale cinese,  TSMC avrebbe infatti prospettato un ulteriore aumento al prezzo dei chip nell’anno 2023 a cui Apple inizialmente si sarebbe inizialmente opposta, per poi cedere.

Nonostante tutto questo, TSMC avrebbe chiesto ad Apple di tornare a sedere intorno a un tavolo per discutere un contributo sui chip maggiore tra il 6 e il 9% a seconda del processo produttivo e nonostante la Mela non voglia sentir parlare di aumenti dopo quelli del 2021 che peraltro devono aver contribuito alla crescita dei prezzi degli iPhone 14, sempre secondo l’Economic Daily News si sarebbe comunque rassegnata alle nuove condizioni economiche di TSMC.

È il rischio insito nella scelta di avere un unico fornitore: nonostante il peso di Apple, è TSMC a tenere il coltello dalla parte del manico. Del resto se TSMC dipende dalla Mela per il 25% circa del suo fatturato, Apple dipende da TSMC per il 100% dei suoi chip.

dal 2023, Apple come Nvidia, altro designer che affida a TSMC la produzione, pagherà il 6% in più i chip realizzati in wafer (“stampi”) fino a 8 pollici, il 5% in più per quelli fino a 12 pollici. Il contesto in cui opera il produttore taiwanese è cambiato, ed ecco serviti i nuovi aumenti a cui si dovrà adeguare Apple come gli altri clienti e a cui dovremo adeguarci noi, perché i nuovi prezzi alla fonte inevitabilmente si ripercuoteranno a valle, sui listini.