Thread e Matter: l’evoluzione domotica in arrivo!

21 Gennaio, 2022

Categorie: Smart Home

Chi conosce la domotica sarà familiare con varie sigle che identificano metodi di connessione diversi da Wi-Fi e Bluetooth. Ad esempio esistono prodotti basati su connettività Z-Wave o ZigBee, i quali richiedono un gateway/bridge a cui connettersi che sarà a sua volta agganciato ad una rete locale, tipicamente tramite Ethernet o Wi-Fi. L’utilizzo di tecnologie miste può essere necessario per ottimizzare le proprie installazioni di domotica, ma può diventare un vero grattacapo.

Thread, lo standard che prenderà il posto di Zigbee

il protocollo è stato sviluppato diversi anni fa ed è tecnicamente superiore ai precedenti per le applicazioni nel settore della domotica e, più in generale, di IoT (Internet of Things),  offre infatti  più banda ed un lag ridotto rispetto a ZigBee, ma richiede sempre un gateway di base, che in questo caso si chiama border router.

Ognuno di questi crea una sottorete per dialogare con i dispositivi IoT e poi deve avere un accesso alla rete locale ed eventualmente ad internet. I dispositivi Thread alimentati possono poi estendere la rete IEEE 802.15.4 grazie alla tecnologia mesh, similmente a ciò che avviene con ZigBee. I vantaggi di Thread risiedono principalmente nella qualità, velocità e stabilità di interconnessione tra i dispositivi, ognuno dei quali otterrà un IPv6 nella sottorete creata dal Border Router (o router di confine).

Perché Thread è diverso:

La maggior parte dei dispositivi ZigBee in commercio hanno le antenne necessarie a lavorare anche con Thread, difatti alcuni produttori hanno iniziato ad aggiungere il nuovo standard con un semplice aggiornamento firmware. Sul sito ThreadGroup si trova una lista abbastanza aggiornata dei prodotti già compatibili, tra cui i sistemi Wi-Fi mesh Eero 6 di Amazon, il Google Nest Hub Max, ma anche le luci NanoLeaf e persino alcuni prodotti di domotica della famiglia Eve. Questi ultimi rappresentano il caso più interessante dal punto di vista tecnologico, perché sono nati come compatibili con HomeKit utilizzando il solo Bluetooth, ma sono stati aggiornati per supportare Thread pur non essendo precedentemente compatibili con ZigBee.

Una rivoluzione alle porte, il progetto Matter:

Se da un lato la tecnologia uguale assicura la possibilità di dialogo, non assicura invece che i dispositivi parlino la stessa lingua. Ed è qui che entra in gioco l’ambizioso progetto Matter: Già nel 2014 il Thread Group aveva al suo interno nomi come ARM, Google/Nest, OSRAM, Samsung, Somfy, Qualcomm ed altri, e nel 2018 si è aggiunta anche Apple.

Da qui le cose diventano confuse da seguire, perché la stessa Apple insieme ad Amazon, Google, Samsung e tutta la Zigbee Alliance hanno concordato una collaborazione per un nuovo standard sotto il nome di Project CHIP (Connected Home over IP) che è stato poi rinominato in Matter. Da notare che nella ZigBee Alliance ci sono altri nomi di peso, tra cui IKEA e Huawei, e che la stessa ha da poco cambiato nome in Connectivity Standards Alliance (CSA) proprio per prepararsi a ciò che verrà, sottolineando il superamento dele vecchie dinamiche di frammentazione dei protocolli.

l’obiettivo è quello di creare il più grande e variegato ambiente in cui far confluire tutta la domotica del futuro, assicurando interoperabilità anche tra diverse tecnologie. Riassumentdo, un dispositivo Thread oggi può funzionare già con diversi ambienti e in futuro potrà essere certificato anche per Matter, assicurando ambienti interconnessi di semplice installazione ed utilizzo anche integrando dispositivi di diversi brand sotto la stessa rete.

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